Rimontaggio del Monumento dello Scugnizzo
Progetto e fase esecutiva: Consorzio R.O.M.A – dott. Giuseppe Giordano, dott. Arch. Giuseppe Albano – consulenza esterna e supporto alla fase esecutiva dell’impresa, Studio Cavuoto – Progettazione esecutiva e direzione lavori delle opere in cemento armato e acciaio.
Periodo: 2019 – 2022
Il Monumento dello scugnizzo, realizzato negli anni ’60 e frutto del concorso vinto da Marino Mazzacurati, è nato con lo scopo di commemorare le eroiche gesta delle Quattro Giornate di Napoli. L’opera concepita come quattro stele composte da blocchi assemblati che poggiano su un basamento composto da quattro livelli di differenti altezze, il tutto impiegando l’ignimbrite laziale. Il monumento inaugurato nel 1969, ha subito nel corso del tempo l’azione degradante dei sali per la vicinanza alla costa, dello smog che ne ha occultato l’originale cromia, dei materiali originali di assemblaggio costituiti da acciaio dolce facilmente ossidabile e cementi poco idonei determinando un quadro fessurativo diffuso. Le instabili condizioni statiche dello stesso furono messe alla prova anche durante il sisma del 1980. Negli anni 2000 il monumento di Mazzacurati diviene il perno del progetto della nuova stazione Arco Mirelli della Linea 6 firmato da Hans Kolloff e per l’occasione fu definitivamente smontato blocco per blocco dall’impresa di restauro di beni artistici Consorzio R.O.M.A che ha curato una prima fase la catalogazione e lo stoccaggio dei singoli pezzi presso il deposito di Piazzale Tecchio. Nel 2019 riprendono i lavori presso il deposito con la pulitura da vecchie malte, acciai ossidati ed altro che potesse danneggiare la consistenza della pietra ormai fragile. Seguono a questa prima fase opere di consolidamento dei blocchi e di pulitura delle superfici al fine di recuperare le originali cromie rosate. Nel frattempo, con l’avanzare dei lavori presso il sito originario, viene realizzato il nuovo basamento in cemento armato, progettato dallo Studio Cavuoto che prevede l’impiego di isolatori sismici. Nei mesi successivi vengono innalzate le singole stele, bloccate da una nuova intelaiatura in acciaio INOX per evitare eventuali fenomeni di ribaltamento.